Il neuroma acustico, o neurinoma, è un tumore benigno che colpisce il nervo acustico e in qualche caso può anche estendersi al cervello.
In rarissimi casi il neurinoma può essere bilaterale come nella sindrome di Recklinghausen nella quale, oltre ad essere colpito il nervo acustico, si formano frequentemente altri neurinomi a livello del sistema nervoso ed anche sulla pelle.
Pur trattandosi generalmente di un tumore benigno, il neurinoma acustico può comunque portare notevoli conseguenze: infatti la pressione del tumore sul nervo acustico provoca vari sintomi, tra cui problemi di vertigini, acufeni, instabilità, riduzione della capacità uditiva e paresi dei muscoli del viso.
È quindi indispensabile la diagnosi precoce con strumenti diagnostici in campo audio-vestibolare come quelli eseguiti dal Dr. Raponi Giorgio nel suo studio medico a Milano.
Il neurinoma prende forma a causa di una particolare cellula, chiamata cellula di Schwann, che va a coprire le cellule nervose del nervo acustico isolandole: infatti la patologia è anche nota con il nome di schwannoma vestibolare.
La causa dei neurinomi acustici non è ancora ben conosciuta; si invocano tra le cause l’esposizione a basse dosi di radiazioni durante l’infanzia, l’uso frequente dei telefoni cellulari, l’esposizione prolungata a rumori forti, etc…).
Invece la sindrome di Recklinghause o neurofibromatosi tipo 2 (NF2) citata prima è di origine genetica per una mutazione del gene NF2 sul cromosoma 22.
La batteria di test previsti per la diagnosi di questo tumore benigno prevede le seguenti prove:
• audiometria tonale
• impedenzometria
• lo studio dei potenziali evocati acustici che verifica le funzioni uditive e neurologiche
• l’Elettronistagmografia-elettrooculografia (VNG), che consente di valutare il sistema vestibolare periferico e centrale.
Un ulteriore step diagnostico, nel caso in cui gli esami precedenti facciano sospettare la patologia, è dato dalla risonanza magnetica con contrasto.
Nel caso in cui si confermi la presenza di un neurinoma, se molto piccolo non si interviene chirurgicamente ed è raccomandabile eseguire dei test ogni sei o dodici mesi per determinare se il tumore è in crescita o se sta provocando la perdita progressiva dell’udito: in questi casi si potrebbe procedere per via chirurgica.
Il trattamento terapeutico per il neurinoma acustico si avvale di radiochirurgia (Gammaknife o Syberknife) in caso di neurinoma di piccole dimensioni inferiori a 3 cm senza segni di compressione sul tronco encefalo o rischio di idrocefalo: questa radiochirurgia si effettua sotto monitoraggio della risonanza magnetica con una tecnica chiamata stereotassica.
Nel caso invece di neurinomi di dimensioni superiori ai 3 cm, si ricorre alla chirurgia tradizionale con differenti approcci: retrosigmoideo, translabirintico, subtemporale o extradurale in funzione delle dimensioni e della localizzazione del neurinoma.
In ogni caso lo scopo della chirurgia deve essere quello di rimuovere il tumore, preservare il nervo facciale per evitare la paralisi facciale e conservare il più possibile l’udito.